
Quanto è vera questa affermazione pensando al tipo di rapporto educativo che ci deve essere tra un educatore ed i giovani. L'educatore è un'“essenza superiore”: non nel senso che si crede onnipotente e onnisciente, ma nel senso che diventa esempio, testimone, maestro per stimolare i giovani.
Un buon maestro, però, anche a sua volta ha bisogno di un confronto, di una conversazione con un'“entità superiore”.
Allora mi chiedo: io... tu, come educatore, con quale “essenza superiore” sto dialogando?
Qui si apre l'argomento alle metacompetenze dell'educatore.
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