martedì 11 novembre 2008

Il rischio

Mi ha colpito questa mattina una sottolineatura della mia insegnante di pedagogia generale che ha marcato come una delle competenze traversali dell'educatore è saper accettare il rischio.

Una frase, forse, data per scontata tante volte quando abbiamo a che fare con un'altra persona, in quanto caratterizzata dalla libertà personale.

Ma questa volta, la parola rischio non mi è scivolata via come qualcosa di ovvio, ma si è fermata come un segnale chiaro e luminoso dentro la mia mente, come un'indicazione ben precisa da seguire.... un buon educatore ha a che fare col rischio... può spendere energie, tempo, passione, progetti, attività, col rischio che l'altro ignori tutto questo e lo consideri inutile.

Se guardo la mia esperienza di educatore già altre volte ho fatto l'esperienza del rischio che si è tramutato poi anche in fallimento.

Ma ora, la scoperta che il rischio deve essere una competenza specifica dell'educatore, mi fà nascere una nuova speranza nel provare, tentare, rischiare, anche se forse non arriverà il successo.

Certo affermare l'importanaza del rischio in una società che pone l'efficientismo, la vittoria, il successo come valori supremi, può sembrare anacronistico o fuorviante. Ma forse la soluzione di questa dicotomia sta nel fatto che mentre la società insegna a porre se stessi e il proprio interesse prima di tutto, l'educatore sceglie l'altro come interesse della propria azione per un senso di amore altruistico.

L'educatore è colui che ha scoperto che c'è più gioia nel dare che nel ricevere. Basti pensare al gesto di tanti genitori che si danno per i figli, o l'amico che si dona all'altro amico, o alle persone che si sostengono e aiutano a vicenda, per capire anche noi la verità di questa frase.

E allora, ritornando all'argomento principale, vale proprio la pena di rischiare: come educatori amiamo il rischio da operare, stare, camminare, amare... l'altro.

1 commento:

linda ha detto...

sono pienamente d'accordo sul fatto che una delle competenze trasversali dell'educatore sia il "rischio" ...tentere a proporre, provare un particolare progetto, scommettere il tutto e per tutto su una persona...ma se tutto questo fallisce...come riuscire a ritrovare la fiducia e la forza per ricominciare?